Lotto 963:
Roma. Angelo Secchi (1818-1878), astronomo. Medaglia dell'Accademia Tiberina, 1876. D/ Il Tevere, nudo, laureato, seduto a destra, tiene timone e spighe di grano e appoggia il gomito su un orcio da cui esce acqua; in esergo, ALTERIVS SIC ALTERA/ POSCIT OPEM. R/ ANGELVS/ SECCHI/ PONT ACAD TIBERINAE/ PRAESES/ A AB ACAD INST LXV/ V C MMDCXXIX. 45.00 mm. Opus: Voigt. R. SPL. Nato a Reggio nell'Emilia nel 1818, entrò nella Compagnia di Gesù (1833), fu poi nel Collegio Romano (1835), quindi insegnò fisica e matematica nel collegio dei gesuiti a Loreto (1841). Allontanati i gesuiti da Roma, andò in esilio in Inghilterra e negli USA. Tolto il bando tornò in Italia (1849) e succedette a F. De Vico nella direzione dell'osservatorio del Collegio Romano, che egli ricostruì e sviluppò accanto all'antico e cui fece in breve acquistare fama mondiale nel campo dell'astrofisica e della geofisica. La sua attività fu molto vasta. Dedicatosi alla fisica solare, fu tra i primi a fotografare la corona in eclisse e a ottenere immagini spettroscopiche del bordo del Sole. Nel campo della fisica stellare, si può considerare il fondatore della spettroscopia astronomica, per avere classificato le stelle in quattro tipi spettrali (sistema poi soppiantato da quello di Harvard). Notevoli anche gli studî sulle nebulose e sulla struttura dell'Universo. Insieme a P. Tacchini fondò Memorie della Società degli spettroscopisti italiani, la prima rivista dedicata esclusivamente all'astrofisica.(Enciclopedia Treccani on line).
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