Lotto 965:
Napoli. Repubblica Napoletana (1647-1648). 15 grana 1648. D/ Scudo coronato ornato contenente fasci recante la scritta SPQN. R/ Busto di San Gennaro mitrato e con aureola su nuvole; benedice con la mano destra mentre con la sinistra regge pastorale e libro su cui sono poggiate due ampolle. P/R 2; MIR (Napoli) 281/1. 3.41 g. 22.00 mm. RRR. Tipologia rarissima con sigle GAC/S (Giovanni Andrea Cavo maestro di zecca e maestro di prova sconosciuto). La sbavatura sulle sigle potrebbe rendere dubbia questa attribuzione ma per un confronto con un esemplare analogo per difetto da conio vedasi NAC 130, 2021, 183. Tosato, altrimenti. BB. Il 7 luglio dell'anno 1647 durante il malgoverno del vicerè Duca di Arcos, il popolo si ribellò all'assurda gabella sulla frutta imposta ai commercianti i quali, senza denaro e senza aver venduto la merce, erano nell'impossibilità di poterla pagare. La rivolta fu condotta da un pescivendolo precedentemente vittima di ingiustizie e soprusi da parte di alcuni nobili, Tommaso Aniello detto Masaniello. Sfuggita di mano la rivolta lo stesso Masaniello fu ucciso da un colpo d'archibugio nella chiesa del Carmine a Napoli. A seguito degli avvenimenti il il sempre attivo partito francese chiamò dalla Francia Enrico di Lorena, duca di Guisa e discendente di Renato d'Angiò, per governare sotto la protezione del re di Francia. La signoria di Enrico di Lorena durò pochi mesi e nell'aprile del 1648 gli spagnoli restaurarono il loro dominio costringendo i francesi ad abbandonare l'impresa.
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